_comunicato #495
07 Dicembre 2009
Lo Stato taglia le risorse al Comune di Milano e blocca l'investimento dei fondi disponibili. Timore di un inasprimento delle imposte locali
Assoedilizia esprime la propria preoccupazione sul caso Milano: esempio di federalismo fiscale distorto
- da un lato la mancata integrale “copertura”, mediante trasferimenti statali, del deficit del bilancio comunale creato dall’esenzione ICI per le abitazioni principali in proprietà.

- dall’altro, il rifiuto statale di deroga ai vincoli del “patto di stabilita”, che, per un comune virtuoso sul piano finanziario, qual è quello di Milano, si traduce in una pesante penalizzazione impedendo l’investimento in infrastrutture di ingenti fondi finanziari già disponibili.

- questi due fattori, tra loro combinati, danno luogo al rischio che il comune ricorra all’incremento delle entrate tributarie.

- per aumentare il gettito ICI non c’è bisogno di innalzare le aliquote; è sufficiente elevare le rendite catastali.

- è ciò che Assoedilizia teme stia facendo l’Agenzia del Territorio in accordo con il Comune di Milano.

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Lo Stato, con l’esenzione ICI per le abitazioni principali in proprietà realizzata in modo errato, ha modificato unilateralmente il sistema della finanza locale, riducendo il prelievo fiscale a favore dei Comuni.

Parallelamente si è impegnato a compensare i Comuni del minor gettito conseguente a tale manovra. Ma stenta ad adempiere all’impegno; tanto da costringere in particolare il Comune di Milano a ricorrere ai procedimenti di revisione catastale per incrementare il gettito dell’ICI dovuta dai contribuenti che sono ancora tenuti al pagamento di questa imposta (proprietari di seconde case o di abitazioni destinate alla locazione, o di immobili ad uso diverso dall’abitativo).

D’altra parte, lo Stato insiste per l’osservanza rigida del patto di stabilità anche nei confronti dei Comuni “virtuosi”, quale è quello di Milano, impedendo addirittura che questi possano compiere spese per investimenti impiegando fondi già a disposizione.

Il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici commenta:

“Un grave passo indietro, sul piano, non solo del federalismo, ma anche e soprattutto della equità sociale e fiscale”
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