_news #143
03 Novembre 2008
Il Gottardo c'è - Convegno della Regione Lombardia - Milano, 29 ottobre 2008
Saluto del Console generale di Svizzera David Vogelsanger
Autorità,
cari amici italiani e svizzeri,

con grande soddisfazione e gioia ho accettato il vostro gentile invito al convegno odierno e l'ho annotato già mesi fa nella mia agenda come assoluta priorità. Di cosa potrebbe rallegrarsi maggiormente il rappresentante in Lombardia e nell'Italia settentrionale del paese confinante a nord se non di un incontro dei migliori amici del suo paese in cui si discute della questione della quale più di ogni altra cosa da anni si occupa?

Il Gottardo ci unisce, è vero non da prima che esistesse Milano, ma certamente prima che esistesse la Confederazione svizzera e molto prima che ci fosse l'Italia unita. La ferrovia del Gottardo fu costruita centoventicinque anni fa dall'allora povera Svizzera con l'aiuto di lavoratori italiani e capitali lombardi. Alle vittime del lavoro é stata dedicata, al portale sud della galleria ad Airolo, una delle più belle opere del vostro e nostro grande artista Vincenzo Vela.

Oggi costruiamo una nuova galleria del Gottardo che, con i suoi cinquantasette chilometri, é tre volte e mezzo più lunga dell'attuale e ancora una volta la più lunga del mondo. Il progresso tecnico ci permette di realizzare quest'opera con pochi sacrifici umani. Non siamo più un paese povero e non chiediamo all'Unione Europea, alla quale non apparteniamo, né ai nostri amici o vicini alcun appoggio finanziario. Ma oggi come allora abbiamo bisogno dei nostri amici. Su questo torno più tardi.

Mi riempie di orgoglio che il popolo svizzero abbia riconosciuto che una gran parte delle merci trasportate debbano essere trasferite dalla strada alla rotaia se in Europa si vuole evitare il totale collasso del traffico. Questo non perché fossimo pensatori particolarmente rapidi, bensì perché siamo geograficamente molto esposti. Quindici anni fa abbiamo obbligato il nostro governo e il nostro parlamento, contro la loro originaria volontà, a questa politica attraverso una votazione nazionale. Il nostro governo per anni ha pazientemente difeso questa politica dalle accanite opposizioni dell'Unione Europea e di alcuni dei suoi stati membri. Oggi questa per lo meno é diventata in principio la politica della vostra Unione.

Quando si è così convinti di un'idea, si deve fornire la prova concreta affinché sia credibile. Facciamo questo costruendo il Gottardo e, per la Svizzera occidentale, ancora il Lötschberg e il Sempione modernizzato. Calcoliamo per questo, secondo il più attuale conteggio, più di venti miliardi di franchi. Il conto finale risulterà certamente ancora più alto. E' molto denaro per un piccolo paese ma anche molto poco se si pensa agli ingenti valori che, nelle ultime settimane, speculazione e intervento statale hanno richiesto nel mondo occidentale.

Ma paghiamo volentieri questo conto perché è il prezzo per la nostra credibilità di paese europeo non appartenente all'Unione. Non abbiamo bisogno per noi della nuova galleria ferroviaria del Gottardo, ma piuttosto di una seconda galleria del tunnel stradale tuttavia rifiutata ancora pochi anni fa in una votazione popolare. Costruiamo la nuova ferrovia di base del Gottardo per voi, per la Lombardia, per l'Italia, per la Germania, per l'Europa intera.

La nuova galleria aumenterà decisamente le capacità nel traffico merci e così renderà pronto il nostro sistema traffico per l'economia integrata europea del ventunesimo secolo. Nel traffico passeggeri porterà una riduzione radicale dei tempi di percorrenza fra Zurigo e Milano e così anche fra l'Italia e la Germania. Secondo il calcolo attuale saremo pronti nel 2018.

Negli ultimi mesi e anni sono affiorate nei media sempre più controversie che riguardano i tracciati fra Lugano e l'area di Milano. Una volta é stato affermato che la Svizzera non riuscisse a decidersi, un'altra volta che l'Italia fosse in ritardo con la sua pianificazione. In entrambe le affermazioni c'è un granello di verità. Ma queste discussioni non portano niente, solo irritazione. Da ambo le parti dobbiamo scegliere tecnicamente e politicamente la soluzione meglio realizzabile, accordarci, garantire il finanziamento e soprattutto costruire. Ogni paese ha le sue peculiarità che devono essere rispettate. I nostri Verdi, per esempio, vogliono nuove linee ferroviarie, i vostri devono forse ancora essere persuasi.

E' decisivo che non ci si perda nei prossimi anni in dettagli bensì che si affronti insieme la cosa. Non rimane molto tempo prima del 2018, ma non ho dubbi che il paese più innovativo in Europa e quello più preciso possano compiere insieme quest'opera.

Al Gottardo sono ormai stati scavati due terzi della galleria e solo due settimane fa é stato superato con successo quello che i geologi definiscono il punto più difficile, la sacca di Piora. Negli ultimi anni con presidenti di provincia italiani, sindaci, prefetti, generali e persino con club rotariani ho visitato il cantiere del Gottardo e vorrei oggi invitare cordialmente anche tutti voi a visitarlo, fintanto che é in costruzione. Portate le vostre famiglie con voi. Non si pentiranno perché questa visita rimarrà nella memoria per tutta la vita.

Permettetemi di dire ancora una parola sul Brennero. Il Gottardo, come detto, é scavato per due terzi e finanziato. Al Brennero é solo in costruzione un cunicolo di sondaggio e sul finanziamento non é ancora detta l'ultima parola. Dico questo senza alcun falso sentimento di presunzione. L'Europa ha assolutamente bisogno del Gottardo e del Brennero. A noi svizzeri farebbe perfino enormemente piacere se anche il Brennero fosse costruito perché porterebbe anche a noi un alleggerimento.

All'inizio ho parlato dei nostri amici in Italia. Siete voi qui presenti. La Regione Lombardia e il Comitato Alta Capacità Gottardo ci hanno oggi con grande merito convocato qui insieme. I presidenti delle tre regioni Lombardia, Piemonte e Liguria e un rappresentante di quello dell'Emilia Romagna ci onorano con la loro presenza.

Oggi con la vostra presenza dimostrate non solo di appartenere alla minoranza consapevole che noi tutti dobbiamo impegnarci al fine di evitare il collasso del traffico nel cuore economico e geografico dell'Europa - Germania meridionale, Svizzera, Italia settentrionale. Alla minoranza consapevole che progresso scientifico e tecnologico così come protezione dell'ambiente non sono in contraddizione ma vanno di pari passo. Alla minoranza che sa che il futuro del nostro vecchio continente, che nei prossimi anni dovrà dar prova in una difficile lotta internazionale di competizione, dipende non da conferenze e infinite dichiarazioni bensì da prestazioni concrete.

Questo vogliamo realizzare insieme noi svizzeri e voi italiani per le future infrastrutture dei trasporti. Vi ringrazio.


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