_news #111
23 Giugno 2008
Il problema casa a Milano e l'intervento del Card. Tettamanzi
La Chiesa,attraverso l'appello del Cardinal Tettamanzi, che invita ad un atto di carita' cristiana e di solidarieta' umana verso chi ha bisogno della casa, assolve alla sua missione; che è quella di richiamare gli uomini ai principi di fede, di spiritualita' e di moralita' contenuti nell'annuncio cristiano.
Legittima e doverosa,dunque la presa di posizione del Presule della Diocesi ambrosiana.
Ma la nostra citta', su questi problemi, ha bisogno, oltre che degli atti individuali di carita', senza dubbio meritori ed encomiabili, soprattutto di una risposta delle istituzioni pubbliche sul piano di quel welfare,i n nome del quale i cittadini italiani si sono sentiti dire che bisognava pagare sempre più tasse per permettere allo stato di assolvere ai compiti sociali volti a risolvere cosi' il problema abitativo, come anche la gran parte dei problemi aperti.
Quel welfare che, alla fine, si è dimostrato assolutamente incapace di una efficace azione sociale; perche' lo stato si è ritirato dai suoi doveri istituzionali, lasciando tuttavia inalterato il livello della pressione fiscale.
Ne' il problema-casa era sconosciuto, nella nostra citta': da più di quindici anni Assoedilizia, nella preoccupazione che si arrivasse ad una situazione di emergenza (cosa puntualmente verificatasi), andava ripetendo che era necessario un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica per realizzare almeno 10.000 alloggi.

Orbene, la questione è che il primo ad impedire che gli affitti calino è proprio lo stato che mantiene sulla casa in locazione una pressione fiscale ed un carico di oneri amministrativi e gestionali spropositato.
Se si riducesse sensibilmente quel peso fiscale i canoni si ridurrebbero eccome; non tanto forse per spontanea disponibilita' dei proprietari,quanto perche' aumenterebbe enormemente l'offerta di case in locazione.
A risolvere il problema abitativo dell'Italia del secondo dopoguerra, infatti, non fu tanto il piano Fanfani di case popolari, degli anni cinquanta, che produsse 350 mila alloggi (naturalmente ben venga anche oggi un programma concreto di housing sociale); fu soprattutto la legge Tupini del '49 (propiziata dal cardinal Ildefonso Schuster) che, prevedendo l'esenzione venticinquennale dall'imposta sui redditi dei fabbricati destinati alla locazione, genero', come risposta di sistema,la mobilitazione del risparmio diffuso per la costruzione di oltre 10 milioni di alloggi privati.

Achille Colombo Clerici
Presidente Assoedilizia
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